Convento di S. Giacomo

Crediti

Anno: 2019 - 2022

Sito: Italia - Ofena (AQ)

Committente: Comune di Ofena

Programma: Restauro e miglioramento sismico Convento

Budget: 1.494.818 €

Status: In approvazione

Team: Architettonico: Dunamis Architettura - Strutturale: Guido Pietropaoli - Restauratore di beni culturali: Lorenza Maria, Giuseppina D’Alessandro - Collaboratori: Francesca Palmerini, Andrea Aternini, Debora Emili, Simona Santarelli

Il convento francescano di S. Giacomo (da sempre identificato con il nome di S. Francesco) è situato poco al di fuori dell’originario borgo di Ofena e raggiunto dalla più recente espansione edilizia dell’abitato. Il suo alto profilo, circondato su tre lati da un uliveto, si stacca dal declivio su cui sorge, incorniciato dai dirupi dei monti La Serra e Cappucciata, fra i quali compaiono, a quota più alta, gli abitati di Carapelle e Castelvecchio e il profilo di Rocca Calascio. L’intero complesso occupa una vasta area di dimensioni di circa 65 x 43 m. L’insediamento è formato da una complessa stratificazione di fabbriche distinte, tutte comunque incentrate intorno ad un chiostro quadrangolare irregolare di dimensioni ridotte, porticato al piano terreno e finestrato al piano superiore. Verso valle, disposta ortogonalmente al lato lungo della corte, si trova la chiesa di S. Francesco, che non costituisce l’estremità del blocco edilizio, ma risulta completamente inglobata al suo interno e preceduta da un avancorpo porticato che ospita tutti i principali ingressi al convento. Partendo dalla conoscenza e comprensione dell’edificio nei suoi aspetti materici, compositivi, distributivi, funzionali e strutturali, il progetto proposto si prefigge di mantenere la leggibilità delle stratificazioni storiche del complesso e di ricercare, nell’intervento, un linguaggio compatibile con la preesistenza, ma anche espressione e testimonianza sincera del nostro tempo, ottenendo il giusto grado di distinguibilità dei nuovi tratti rispetto al testo storico.
Il progetto di restauro sviluppato ha carattere critico-conservativo e interessa la chiesa e i corpi di fabbrica ad essa addossati; sui fronti esterni il progetto interviene con il consolidamento murario, il successivo trattamento delle superfici storicizzate e la chiusura dell’involucro architettonico mediante la realizzazione di nuove coperture e l’istallazione di serramenti esterni. Per gli interni è stato previsto il restauro dell’aula chiesastica attraverso i principi del restauro a rudere, sia per le superfici in alzato, che per le pavimentazioni. Questo intervento è esteso anche alla sacrestia, al portico d’ingresso e alla cappella dedicata a Sant’Anna. Al fine, inoltre, di poter riaprire la chiesa al culto, è stato predisposto anche un progetto di adeguamento liturgico dell’aula e di nuova illuminazione. Gli ambienti nel blocco sud-ovest rientranti in questo lotto, costituiti da tre locali al piano terreno e da una serie di vani al piano superiore, saranno rifunzionalizzati solo nella parte attigua alla cappella, come ambienti di servizio al culto.