Phasmatodea / E13 Espoo

Crediti

Anno: 2015

Sito: Finlandia - Espoo (Uusimaa)

Committente: Aalto University e città di Espoo

Programma: Residenze 25.000 mq, Campus universitario - 6.000 mq

Budget: -

Status: Concorso

Team: Architettonico: Dunamis Architettura - Collaboratori: Olimpia Castellano, Nicoletta Colagrande, Chiara Colapietro - Immagini: Mauro Mauriello

Il masterplan nasce dallo studio dell’interazione tra uomo e natura. Resilienza, adattabilità, integrazione, condivisione ed evoluzione: questi principi sono gli strumenti a nuovi possibili scenari e punti nodali nella strategia di pianificazione.

Il sito, fortemente antropizzato, nel progetto diventa un luogo dotato di capacità rigenerativa in cui le strade, i parcheggi e le aree già costruite diventano spazi utili nel processo di rinnovamento. La radura tra gli alberi, invece, è il luogo dell’adattabilità: qui è l’azione umana ad essere mitigata in favore di una coesistenza armoniosa con l’ambiente.

L’equilibrio tra gli spazi sottratti alla vegetazione e il riuso di aree precedentemente urbanizzate produce un bilancio positivo in favore della natura, assicurando, attraverso dei corridoi verdi – i patii – la continuità tra i parchi. In questo sistema, progettato in grado di evolversi a seconda degli scenari possibili, il costruito si comporta come un insetto stecco (fam. delle Phasmatodea): si mimetizza, assumendo connotazioni dallo spazio che lo circonda.

Muovendosi tra la vegetazione, il volume risultante lascia dei vuoti che diventano gli spazi di condivisione, tra utenti differenti, ma anche tra fruitori e natura. L’edificio del campus si sviluppa dalla piazza lungo l’odierna viabilità nel parco, per poi farsi strada tra gli alberi. In questo modo si ha la percezione che si nasconda nel verde, ridisegnando uno spazio in realtà già antropizzato.

Inoltre l’articolato volume si stacca da terra, non solo per salvaguardare la radura, ma anche per meglio interagire con i percorsi pedonali e ciclabili. Il piano strada “dell’edificio stecco” è occupato da servizi (negozi, minimarket, palestra, sauna, sala multimediale, aule per la musica), mentre quelli superiori ospitano le residenze, articolate intorno a spazi comuni strettamente connessi ai patii.

Nella distribuzione delle funzioni si è cercato di adottare una strategia tale da garantire flessibilità d’uso e trasformabilità. L’accesso alle principali funzioni universitarie avviene a sud: laboratori, uffici amministrativi ed aule disegnano, con volumi scolpiti, una nuova piazza, relazionandosi ed integrando un edificio di Alvar Aalto. A dominare su questa geometria c’è il volume che accoglie la caffetteria, il cui ingresso da Otakaari diventa una sorta di ponte che conduce al blocco residenziale. Ulteriori ingressi sono poi localizzati nei patii, i vuoti di connessione uomo – natura, a cui si accede a piedi o attraverso la pista ciclabile.

Nell’uso dei materiali si è rispettato il linguaggio aaltiano, squisitamente finlandese, rielaborando il dialogo tra le pareti in mattoni e le superfici in rame ossidato che rivestono la pancia dell’edificio, in contrasto con il verde della radura.