Piazza della Scala

Crediti

Anno: 2015

Sito: Italia - Milano (MI)

Committente: Comune di Milano, Banca Intesa San Paolo

Programma: Riconfigurazione piazza pubblica - 10.700 mq

Budget: 2.000.000 €

Status: Concorso

Team: Architettonico: Dunamis Architettura - Collaboratori: Olimpia Castellano, Chiara Colapietro - Immagini: Mauro Mauriello

Il progetto parte dal concepire un intervento urbano su una piazza già inquadrata da edifici monumentali, oggi resa statica dal carattere centripeto, dovuto non al gruppo scultoreo, quanto alla cinta alberata che lo nasconde.  Ecco perché nella proposta si è scelto di ribaltare questo sistema, aprendo lo spazio centrale della piazza e le viste sul monumento attraverso due direttrici principali: il fronte destro della galleria che porta nella piazza la connessione con piazza Duomo e la diagonale che lega largo Ghiringhelli al margine delle Gallerie d’Italia. L’incontro fra questi assi genera le linee convesse che caratterizzano la proposta, dando a Piazza della Scala una spazialità nuova.

La risposta progettuale si è trovata nel considerare il piano di calpestio della piazza come unico fronte plasmabile, modellato plasticamente in base agli elementi che lo cingono, riletti in chiave contemporanea e in funzione del ruolo che la città di oggi gli riconosce. Ed individuare una geometria di base (detta tela) nasce proprio dalla volontà di dilatare lo spazio-piazza, costretto nelle dimensioni dell’isolato demolito. La tela rettangolare si appoggia sulla direttrice dettata da Palazzo Marino che ricalca l’antica cinta fortificata,  riconosciuta nel sistema geometrico di forma quadrata che già contraddistingue il progetto beltramiano.

Il sistema culturale - Il progetto vuole materializzare sulla piazza il collegamento, oggi poco riconoscibile, con piazza Duomo, tracciato con l’edificazione della Galleria Vittorio Emanuele II. Una direttrice importantissima, un vero ‘percorso della cultura’ che lega il Duomo con piazza della Scala e di conseguenza il Museo del Novecento con le Gallerie d’Italia.

Il sistema del verde - Si è scelto di liberare il centro della piazza e il monumento dalla cornice verde, aprendo tutte le visuali godibili e ricollocando altrove gli esemplari di acero. Un primo filare è posto a segnare, lungo via Manzoni, la giacitura del vecchio fronte, rendendo possibile tornare a inquadrare il Teatro con l’angolazione e le visuali libere che si presentavano all’epoca della sua edificazione. Gli altri esemplari troveranno posto negli adiacenti largo Ferrari e largo Mattioli, andando a costituire due angoli verdi di città sottratti ai veicoli e restituiti ai pedoni.

Il sistema della mobilità - Al fine di rendere l’area una ‘zona a pedonalità privilegiata’ e conservare il transito delle vetture solo su alcuni percorsi, si è scelto di far sentire tutti i veicoli a motore come ‘ospiti non desiderati’, trattando i fondi carrabili con materiali propri delle aree riservate ai pedoni. Discorso diverso si è pensato per la mobilità sostenibile, la rotta ciclabile e il percorso storico del tram: nel primo caso è stata tracciata una fascia compatta che conduce dalla nuova pista di via Verdi alla stazione Bike-MI, mentre nel secondo, il tracciato esistente viene marcato da elementi in pietra di Cuasso.

Materiali - Nell’area centrale sono reinterpretati diversamente i materiali che oggi caratterizzano la piazza. Ruolo da protagonista spetta al granito Montorfano, utilizzato in due diverse tonalità, una più scura e una più chiara. Questo materiale traccia un disegno a fasce di varia larghezza (con pezzatura più piccola nelle fasce chiare), appoggiate sulle varie giaciture suggerite dal contesto. La tela è trattata con materiali ugualmente tipici del centro di Milano, con una maglia quadrata in conci di Beola bianca, ritmata da fasce in ciottolo per tutta la sua estensione e dissolta in prossimità delle sedute. Si è scelto inoltre di ridurre l’impatto dei toni rossi del granito di Cuasso, che nel progetto individua le aree percorribili da auto, bici e tram.