Il progetto è finalizzato al ripristino dell’agibilità a seguito dei danni causati dal terremoto e a un più ampio intervento di restauro e miglioramento sismico del bene. In particolare le opere si rivolgono da un lato a contrastare i principali fenomeni di collasso attivatisi con il sisma così come, dall’altro, alla ricalibratura del precedente intervento condotto sull’edificio nel corso degli anni novanta. Contestualmente si è cercato di condurre una paziente azione di ricerca e indagine, finalizzata ad approfondire la conoscenza storico artistica del monumento. L’intervento condotto sulla fascia presbiteriale è certamente il più complesso fra quelli di progetto, dovendo rispondere a un quadro di danno preoccupante, ulteriormente aggravato da difficoltà legate alla geometria stessa e a criticità proprie del manufatto. Le estese depressioni visibili sulla superficie intradossale della volta hanno immediatamente suggerito l’adozione di una cordolatura perimetrale in grado di assicurare un corretto comportamento dell’involucro murario. All’estradosso della volta è stata pertanto formata una cordolatura in muratura debolmente armata, sormontata da un piatto metallico perimetrale. Sull’arco diaframma è stato collocato un profilo metallico a C, ancorato alla muratura in posizione mediana rispetto allo spessore e integrato, nella sua azione di trattenimento e contrasto delle spinte, da un sistema di tiranti estradossati. Lungo l’intero perimetro della navata, la cordolatura in calcestruzzo è stata sostituita dal cordolo in muratura debolmente armata (con tralicci metallici bidimensionali) e connessa alle murature a sacco sottostanti mediante cuciture armate in corrispondenza delle selle metalliche che ospitano le teste delle capriate esistenti. Il nuovo cordolo corre anche lungo il timpano di facciata per il quale è previsto un sistema di trattenimento, realizzato mediante l’alloggiamento degli elementi dell’orditura secondaria di copertura in selle metalliche asolate a carrello, utili a evitare fenomeni di martellamento del pannello murario. Tutte le murature d’ambito sono state rigenerate mediante una campagna di iniezioni di malta di calce idraulica naturale.