Porta Barete Rinasce

Crediti

Anno: 2020

Sito: Italia - L'Aquila (AQ)

Committente: Comune di L’Aquila

Programma: Masterplan - 16.509 mq, Area archeologica - 2.180 mq

Budget: 4.343.957 €

Status: Concorso

Team: Architettonico: Dunamis Architettura - Consulenti architettonici: Arch. Sveva Di Martino, Arch. Jacopo Benedetti - Consulente per il restauro: Prof. Giovanni Carbonara - Collaboratori: Andrea Aternini, Olimpia Castellano, Arianna Graziano, Francesca Palmerini - Immagini: Mauro Mauriello

Il progetto ha come principale finalità quella di realizzare un percorso di riconnessione urbana, un avvicinamento alla città storica che valorizzi quello che per secoli è stato l’accesso principale, riaprendo e reintegrando porzioni delle mura civiche dell’attuale Porta Barete oggi scomparse.

Il tracciato e l’orientamento di ciascun segmento è stato ricostruito interpretando la pianta del Vandi del 1753. All’interno delle mura il progetto prevede la riproposizione dell’impianto del XVIII sec: dagli scavi condotti sono emersi, infatti, piani di calpestio in acciottolato, databili proprio a quel periodo, che consentono di stabilire le quote e giustificano la scelta del riferimento alla pianta del Vandi.

Poiché non sono stati rinvenuti lacerti murari riconducibili alla porta interna del ricetto, si è deciso di non reintegrare tale tratto, ma di creare, in corrispondenza dell’area di scavo, soltanto un sistema di passerelle provvisorie in appoggio che, nel rispetto delle quote archeologiche, consentano di accedere al centro storico dalla porta. La riconnessione altimetrica lungo il declivio di via Roma avviene tramite un tratto che ripropone la pendenza dei ciottolati settecenteschi emersi dagli scavi e, successivamente, oltre il sagrato della chiesa di Santa Croce, tramite una cordonata che collegherà il piano del sagrato all’attuale tracciato viario. Vista l’impossibilità di chiudere al traffico via Vicentini e Via Santa Croce, si è deciso di restringere la sezione carrabile e creare un sistema di doppi dossi, pavimentati come le aree pedonali circostanti.

Il recupero e valorizzazione della porta civica sarà realizzato attraverso la riapertura della stessa e la reintegrazione della lacuna muraria creatasi durante i lavori di realizzazione del sovrappasso di via Roma. Si è deciso di estendere tale intervento anche per il tratto in corrispondenza di via XX Settembre, per riconnettere idealmente, attraverso un doppio sperone, il tracciato insistente sul lotto a quello lungo viale della Stazione.

La lacuna sarà risarcita tramite la realizzazione di un volume puro, realizzato sottosquadro rispetto al filo della muratura, a ripercorrere il tracciato murario e il saliente oggi scomparso. Le reintegrazioni saranno realizzate in conglomerato a media granulometria gettato in opera, con inerte di pietrisco selezionato. La posa, eseguita a mano e per getti successivi di piccolo spessore, vuole riecheggiare un nucleo murario privo del suo paramento esterno, con la superficie caratterizzata da irregolarità sub orizzontali a simulare i ricorsi di malta che restano visibili dopo il distacco e la perdita delle bozze di paramento.