Torre Medicea

Crediti

Anno: 2013 - 2015

Sito: Italia - Santo Stefano di Sessanio (AQ)

Committente: Comune di Santo Stefano di Sessanio

Programma: Restauro e miglioramento sismico

Budget: 1.235.358 €

Status: Realizzato

Team: Coordinatore Scientifico: Dante Galeota – Design Team: Dunamis Architettura (Stefano Balassone, Lorenzo Cantalini, Giovanna Marchei, Roberta Pezzuti) – Consulenza Scientifica: Alessandra Tosone - Progetto Strutturale: Dante Galeota, Stefano Avola – Immagini: Mauro Mauriello

Il progetto di ricostruzione accetta la condizione di rudere, alla quale il sisma 2009 ha portato il monumento, e assume i caratteri di un’operazione di restituzione e riproduzione di memoria, nella direzione della conservazione e della tutela del suo valore storico e testimoniale per l’intero borgo. Proprio nell’eccezionalità del contesto dell’intervento di ricostruzione si è resa evidente la necessità di restituire in termini teorici il modello conformativo della fabbrica antica, da assumere come testo critico nelle fasi di progetto. Il modello grafico della torre rappresenta il primo risultato nella conoscenza della fabbrica, a partire dal quale sono state avviate le ulteriori fasi di rilievo, analisi e critica, necessarie al progetto. Si è scelto di ripristinare integralmente la natura materiale dell’edificio, adottando una diversa ed innovativa versione dello stesso apparecchio murario ed utilizzando il materiale lapideo recuperato dal crollo. Il rapporto tra nuovo e vecchio paramento viene sottolineato da una scarnitura che accoglie un nastro in piombo in grado di accompagnare l’andamento irregolare del lacerto. In questo modo esso diviene il segno visibile della fabbrica antica, traccia evidente del crollo e anche ambito fisico di rigenerazione della sua memoria.
Dal punto di vista funzionale, invece, lo spazio interno viene completamente ripensato: il piano d’ingresso è destinato a piccola istallazione museografica, dalla quale inizia il percorso interno di risalita. Questo, organizzato come un itinerario visuale continuo ed agevole lungo la circonferenza muraria della torre, diviene luogo della sua rappresentazione spaziale, destinato a esposizioni temporanee. Il progetto di riorganizzazione dei livelli e dei modi di fruizione della torre parte proprio dalla messa in valore di questa spazialità interna, verticale ed eccentrica. Il percorso di salita culmina nell’ultima rampa di uscita in copertura, per la quale si sceglie lo sviluppo rettilineo, a sottolineare il diametro del cilindro. Rampe e passerelle occupano lo spazio con giaciture regolari e secondo direzioni significative rispetto agli elementi singolari della torre e alla morfologia del tessuto edificato circostante, rendendo così leggibili le originali direzioni di avvistamento sul territorio circostante. La scelta dello sviluppo perimetrale della salita, che alterna due rampe ad una passerella orizzontale, ha permesso la gestione e la risoluzione delle criticità poste dalla porta del vecchio ponte levatoio e dalle diverse finestre, che restano così accessibili e libere da qualsiasi elemento estraneo.